Quando si scelgono serramenti e infissi per un’abitazione, solitamente si valutano aspetti di natura estetica e caratteristiche dal punto di vista dell’isolamento acustico e termico per garantire massimo comfort negli ambienti interni. Tuttavia, una questione altrettanto importante da valutare riguarda la sicurezza rispetto a possibili tentativi di accesso di ladri. Fortunatamente oggi sono disponibili serramenti antieffrazione che mettono al riparo da questo genere di situazioni. Occorre però fare molta attenzione perché le normative vigenti suddividono tali serramenti in classi che tengono conto della protezione offerta.

Cosa sono i serramenti antieffrazione?

I serramenti antieffrazione sono dei prodotti che soddisfano le esigenze del cliente dal punto di vista della bellezza estetica e garantiscono una determinata protezione rispetto ai tentativi dei ladri di entrare in casa. La normativa UNI 1627:2011 parla in maniera dettagliata dei requisiti e della classificazione dei serramenti antieffrazione facendo riferimento non solo a finestre, ma anche a porte pedonali, facciate continue, inferriate e chiusure oscillanti.

L’obiettivo dei serramenti antieffrazione è garantire un certo livello di sicurezza definito dalla classe a cui appartiene. Infatti i serramenti di questo genere sono suddivisi in 6 classi che definiscono alcune caratteristiche specifiche che aiutano il cliente nello scegliere il prodotto più adatto per le proprie esigenze. La differenza tra una classe e un’altra riguarda principalmente gli arnesi utilizzati per il tentativo di scasso e l’atteggiamento tenuto dal ladro per entrare in casa oppure in un ambiente di lavoro. Le classi sono definite rispetto al progetto di prove che riguardano il cosiddetto carico statico, carico dinamico e l’attacco manuale. Il test che viene eseguito per il carico statico consiste nello spingere con un martinetto idraulico e si dimostra superato per la particolare tipologia di classe se il serramento riesce a non deformarsi. Il test di carico dinamico invece è effettuato con un peso che si fa impattare contro il vetro camera e il montante centrale. In questa situazione il test viene considerato superato se non ci siano parti staccate o comunque rimosse. La prova manuale è quella che prevede l’utilizzo di vari attrezzi che vengono utilizzati per un determinato periodo di tempo dal possibile ladro per avere accesso.

Classe antieffrazione 1

Nella classe antieffrazione 1 rientrano i serramenti capaci di resistere a un tentativo di effrazione da parte di uno scassinatore occasionale, poco esperto, che cerca di entrare in casa usando attrezzi scarsamente efficaci o con l’uso della forza fisica. In questa casistica rientrano gli atti di vandalismo.

Classe antieffrazione 2

I serramenti che rientrano in questa classe, che spesso viene identificata con l’acronimo RC2 (anche le altre sono indicate con l’RC davanti al numero relativo di classe), sono capaci di resistere a malintenzionati non troppo esperti. Il serramento con classe di antieffrazione 2 offre un’ottima resistenza se lo scassinatore usa degli attrezzi piuttosto comuni e poco efficaci come un cacciavite o delle pinze. Il tempo di attacco è di 3 minuti, mentre le varie prove di carico statico dinamico vengono effettuate rispetto a una forza che varia da un minimo di 1,5 fino a un massimo di 3 KN.

Classe antieffrazione 3

La classe antieffrazione 3, o RC3, fa riferimento a un ladro esperto e che dispone di attrezzature più pericolose. Questi serramenti sono in grado di resistere fino a 5 minuti nel caso in cui il ladro utilizzi dei martelli o il classico piede di porco. Le prove statiche e dinamiche vengono effettuate con un carico che varia tra 3 e un massimo di 6 KN.

Classe antieffrazione 4

I serramenti che rientrano nella classe antieffrazione 4 sono realizzati con l’esigenza di dover resistere ai tentativi di uno scassinatore molto esperto che può utilizzare strumenti più avanzati dal punto di vista tecnologico capace di arrecare danni come i martelli, scalpelli, trapani a batterie, seghe o addirittura accette. Il tempo di resistenza del serramento è di 10 minuti mentre le prove di carico e statico superate sono effettuate con una forza che uscirà tra un minimo di 6 e un massimo di 10 KN.

Classe antieffrazione 5

In questa classe vengono inseriti i serramenti di qualità per quanto riguarda la sicurezza perché in grado di opporre resistenza per 15 minuti a scassinatori particolarmente abili. Le prove manuali sulla classe antieffrazione 5 vengono effettuate con attrezzi come il seghetto alternato, la sega a sciabola, un mola ad angolo oppure un trapano. Le prove di carico sono effettuate con una forza che oscilla tra un minimo di 10 a un massimo di 15 KN.

Classe antieffrazione 6

Si tratta della classe che garantisce il livello massimo di sicurezza con prove manuali rispetto a tentativi di ladri professionisti garantendo una resistenza di ben 20 minuti. Gli attrezzi utilizzati per verificare la classe antieffrazione 6 sono la sega sciabola e la mola ad angolo con un disco di dimensioni più ampie fino a 230 mm. I test riguardanti il carico statico e quello dinamico vengono eseguiti con una prova che varia tra 15 e 20 KN.

Come scegliere i serramenti antieffrazione: la parola agli esperti

I serramenti antieffrazione offrono una certa sicurezza di resistere rispetto ai tentativi di accesso in casa di ladri e malintenzionati. La scelta del prodotto ottimale non è semplice perché bisogna far riferimento a varie caratteristiche e soprattutto alla classe di anni e frazione a cui appartiene. Naturalmente, un prodotto che rientra nella classe 6 avrà un costo maggiore rispetto a un prodotto di classe 1. Il rischio è quello di acquistare un serramento che offre una sicurezza eccessiva che comporta dei costi ulteriori senza che ve ne fosse bisogno. D’altro canto, l’acquisto di una finestra di classe RC6 non garantisce la sicurezza prevista nel caso in cui l’azienda che si occupa del montaggio non esegue un lavoro oppure la struttura su cui viene montata la finestra non è pensata per questo genere di esigenza. 

Il consiglio è rivolgersi a un esperto che effettui delle valutazioni sulla posizione geografica della casa, come ad esempio finestre a piano terra oppure i primi piani sono maggiormente esposti rispetto ad appartamenti che si trovano a piani molto più elevati. 

In aggiunta, il tecnico qualificato deve anche valutare la realizzazione di una struttura ottimale che permetta di sfruttare al meglio le caratteristiche del serramento antieffrazione, altrimenti la spesa risulterebbe inutile. Si devono utilizzare prodotti di qualità, un montaggio a regola d’arte e un telaio di ultima generazione pensato per queste esigenze.

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